Mercoledì 4 aprile 2007 ho presentato un libro di poesie nella sede del “Laboratorio Collettivo” di Villa Castelli (BR), il mio paese. Erano presenti il sindaco, alcuni assessori, consiglieri comunali, i genitori dei ragazzi che frequentano il “Laboratorio”, i ragazzi del “Laboratorio”.
Il libro, che si intitola “Verso dove – 11 direzioni poetiche”, è stato edito dallo stesso “Laboratorio” in strettissima economia. Raccoglie poesie di 11 autori, per la maggior parte ragazzi del “Collettivo”, ma anche adulti di Villa Castelli e due poeti che vivono a Milano. Questa raccolta è la “prosecuzione ideale” di un’altra raccolta dallo stesso titolo, pubblicata qualche anno fa. E’ «un’amalgama di voci eterogenee, a volte confuse, altre volte rabbiose… oppure consapevoli, precise, militanti».
Le poesie sono in “verso libero”, svincolato da ogni schema metrico; l’unico segno metrico è l’”a capo”. Oggi non è il metro a fare la poesia, ma la sua specifica organizzazione logica e contenutistica. Elementi portanti non sono più le rime, ma l’allitterazione e l’assonanza.
Temi ai quali ho accennato nella mia relazione sono stati: poesia e vita, poesia come messaggio, poesia d’arte e poesia popolare, poesia dialettale, poesia astratta, poesia e sogno, poesia come artificio, poesia come straniamento, poesia come deformazione del reale, poesia come doppio senso, poesia come esaltazione del negativo, poesia come esotismo, poesia come avventura – scacco – rischio – azzardo – naufragio, poesia come tendenza al drammatico e al malinconico, poesia come scontentezza di sé, poesia come descrizione di angosce private.
I libri di poesie, compresi quelli politicamente più impegnati, traboccano di preoccupazioni personali, quali la ragazza, la donna, il sesso, l’amicizia, l’amore, l’odio, il sangue, il gioco… Anche i poeti ribelli e maledetti si umanizzano.
Di ogni autore ho individuato gli elementi per me caratterizzanti. Domenico Giovane: oscurità, sangue, dubbio; Mario D’Angela: ermetismo, la poesia diventa realtà; Daniel Siliberto: amore, colori bianco e azzurro; Gabriele Federico Paparella: paradisi artificiali, trasgressione, assenzio, alcol, morte, la poesia forse potrà salvarci; Dario Ricci: buio, amore, ironia, ricordo – rifugio nel passato; Roberto Lonoce: amore – sogno tradito; Angelo Giuseppe Chirulli: terra natia, poesia corposa; Antonio Lonoce: amore, saggezza popolare, poesia dialettale; Giuseppe D’Ambrosio Angelillo: la Puglia, la natura – il mare, la mitologia greca; Aldo Ponticelli: l’amore libero, triste vita quotidiana; Giuseppe Antonio Conserva: tensione sublime, autodistruzione.
Il “Laboratorio Collettivo” è nato nell’inverno 2004. I ragazzi e i giovani (alcuni già laureati) che lo frequentano hanno insonorizzato una sala ed hanno allestito una sala prove nella quale suonano a turno una diecina di gruppi musicali, anche di paesi vicini; hanno allestito una sala artistica, dove vengono messi a disposizione tele e colori; hanno allestito anche una sala multimediale con connessione ADSL a disposizione di tutti. Stampano un periodico intitolato “La Quarta Stanza”; organizzano spettacoli musicali ed altri eventi culturali. Hanno messo su il gruppo musicale “Risonanze Folk”, che ha raggiunti ottimi livelli ed ha varcato i confini locali.
Verso dove - Numero 2 - 11 direzioni poertiche, Laboratorio Collettivo Edizioni, Lecce, febbraio - marzo 2007, pagg. 87
6 aprile 2007
Poeti a Villa Castelli - Verso dove
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1 commento:
Ho avuti modo di entrare in contatto col Collettivo pochi giorni fa e con mia grande soddisfazione ho appreso che hanno prodotto un CD di canti popolari Villacastellani. Leggo ora che hanno prodotto anche un volume di poesie, vedrò di farmelo recapitare insieme al CD.
Iniziative come questa, credo siano la risposta migliore alla crisi di luoghi di aggregazione presente in paese.
Servono anche le Caffetterie...ma non sono la soluzione.
Ciao, beppe
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