Sabato 24 aprile 2010 - ore 19,00
Sala Consiliare Comune di Villa Castelli (Brindisi) - Piazza Municipio
Nell'ambito dei “Sabati Briganteschi” (ultimo sabato di ogni mese), organizzati dall'Associazione “Settimana dei Briganti - l'altra storia”, Valentino Romano presenta in prima assoluta il suo libro “Nacquero contadini, morirono briganti”, edito da Capone Editore.
Introdurranno Flavia Perrotti, docente di Lettere presso il Liceo Classico “Marco Terenzio Varrone” di Rieti, e Annalisa Montinaro, editore e scrittrice.
Per comprendere pienamente il brigantaggio postunitario meridionale, liberandolo da ogni orpello ideologico bisogna calarsi nel mondo contadino dell’epoca che ne è il substrato culturale e sociale. Le storie riportate, sono state recuperate pazientemente in anni di scavi archivistici da Valentino Romano e aprono uno squarcio interessante, spesso inedito, su questo mondo nel quale convivono e si scontrano tutti insieme cafoni e galantuomini, idealisti e profittatori, ultimi eroi romantici e avventurieri di sempre, mestatori e doppiogiochisti, briganti e soldati, vittime e carnefici, sbirri e grassatori, giudici e imputati, carnefici e condannati, preti avidi e monaci intriganti, mogli e amanti, eroine e puttane: comparse che affollano il Sud, palco di speranze, di illusioni e di delusioni sul quale, malinconicamente dissoltosi il Regno delle Due Sicilie, va in scena la nuova Italia. I briganti ci appaiono come feroci e sanguinari individui e sono conosciuti soltanto per le loro imprese o per la loro fine tragica. Ma della loro umanità, delle loro passioni, delle loro debolezze quasi mai nessuno se ne è occupato. A questo vuoto ideologico, dice Zanetov nella sua prefazione, ha rimediato Valentino Romano e nelle pagine che ha scritto “ci sono dolore e leggerezza insieme, crudeltà e amore: c’è umanità e disumanità come antinomia della stessa essenza: quella della realtà fatta di carne, delle sue pulsioni…”, come ha aggiunto la Mazzitelli nella sua postfazione.
Valentino Romano ha voluto dimostrare anche che in una storia tragica ed esaltante come quella del brigantaggio non ci sia bisogno di inventare nulla, è sufficiente leggere le carte e raccontarle. Così le storie che ha tratto dagli archivi sono assolutamente vere e rappresentano squarci di un affresco del mondo contadino, della sua rabbia, delle sue rivolte, delle sue tenerezze, dei suoi limiti. Le storie sono il pretesto a cui l’autore ricorre per avvicinare il lettore alle problematiche del periodo, dapprima per coinvolgerlo emotivamente e poi per farlo riflettere sui silenzi e sulle mistificazioni della storia ufficiale.
Lo sforzo di Valentino Romano non è tanto quello di giustificare o esecrare, ma scavare nelle stratificazioni ideologiche e riportare alla luce l’uomo del Sud di ieri, con i suoi pregi e i suoi limiti, e riproporlo a quello di oggi; e a questi, ad esempio, fa chiedere da Ninco Nanco, attraverso un documento inedito da lui scoperto: “voi al posto mio che cosa avreste fatto?”.
Dopo la presentazione del libro di Valentino Romano verrà inaugurata la sede dell'Associazione "Settimana dei Briganti - l'altra storia", sita nella strada Pasquale Romano / Sergente Brigante. Questa strada era un vicolo di Via Garibaldi ed è la prima in tutta l'Italia che viene intitolata al Sergente Romano, un brigante legittimista nato a Gioia del Colle (Bari) nel 1833 e morto ucciso dai piemontesi il 5 gennaio del 1863.
L'iniziativa dell'intitolazione di una strada al sergente brigante Pasquale Domenico Romano in Villa Castelli (Brindisi) è dell'Associazione “Settimana dei Briganti - l'altra storia”.
21 aprile 2010
Valentino Romano ai Sabati Briganteschi
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