6 gennaio 2005

Museo del cavalletto


Noi non vogliamo dimenticare


Un sms per il cavalletto


Inviando un sms al numero 3x4=12 messo a disposizione da tutti i gestori della telefonia mobile

e digitando il messaggio cavalletto


si dona 1 euro


I fondi raccolti saranno destinati alla istituzione di un museo dove verrà conservato, sotto vetro antiproiettili, a futura memoria, lo storico cavalletto che il 31 dicembre 2004 colpì il Cavaliere


E' possibile inviare anche più di un messaggio


Tutti gli amministratori possono inserire liberamente questo annuncio nei loro siti e blog


La farsa continua. Nonostante il Cavalier Berlusca abbia elargito il suo perdono a chi lo colpì con un cavalletto, i suoi palafrenieri non smettono di guidare la canea.
Ha ragione il poeta senatore Luzi quando si domanda: ma questi signori non hanno niente di più utile da fare e di meglio a cui pensare? Forse no, per tutti loro pensa e fa solo Berlusconi.
La preda questa volta è Carlo Fucci (nella foto), segretario dell'Associazione nazionale magistrati, reo di «aver ricevuto come mille altri, non richiesto, sulla sua utenza privata, il messaggio in argomento». Non si sa se lo abbia rinviato.
Un sms scherzoso che invitava i destinatari a devolvere 10 centesimi per ricomprare il cavalletto al mantovano Dal Bosco. Il quale ora potrà stare tranquillo, il Cavaliere gliene comprerà tre d'oro.
Ad aizzare i cani questa volta è stato Sergio Cola, capogruppo di An in Commissione Giustizia alla Camera. Ha chiesto un «immediato intervento del Presidente della Repubblica, nella sua qualità di presidente del Csm» e una urgente indagine del ministro della giustizia Castelli «al fine di iniziative disciplinari». Quest'ultimo ha sguinzagliato il capo degli ispettori per stanare la preda.
La forzista Isabella Bertolini ha sollecitato il procuratore generale della Cassazione ad avviare azioni disciplinari. La leghista Lussana ha chiesto le dimissioni di Fucci e l'allontanamento dall'Italia. Altri hanno chiesto la radiazione, l'inquisizione, la punizione. Nessuno ha ancora chiesto l'intervento del papa per far condannare Fucci all'inferno.
La preda cacciata ha detto: «Durante queste ore surreali mi è venuta la curiosità di conoscere chi ha ideato e messo in circolazione per primo quel messaggino. E poi mi sono chiesto cosa c'entro io?».
Edmondo Bruti Liberati, presidente dell'Anm, taglia corto: «Il pensiero del collega Carlo Fucci, è stato espresso nettamente e univocamente in una sua dichiarazione pubblica del 2 gennaio, nella quale vi era una severa stigmatizzazione della aggressione subita dal presidente del consiglio».
E non finisce qui.

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