Nel referendum del 15 e 16 giugno io voto SI, per dire NO al governo Berlusconi che sta portando l’Italia allo sfacelo, per dire NO all’attacco ai diritti dei lavoratori, per dire NO alle divisioni nella sinistra.
Sono totalmente d’accordo con quanto scrive Antonio Tabucchi sull’Unità di oggi 14 giugno 2003. Io ho sempre apprezzato molto gli interventi di Tabucchi sull’Unità. E’ uno che dice pane al pane e vino al vino. Anche se lui stesso riconosce che gli viene facile dire quello che pensa, perché non ricopre specifiche cariche politiche ed essendo un semplice cittadino senza responsabilità di strategie politiche.
In qualche modo quindi i politici di sinistra sono giustificati per la gran confusione che stanno creando sul voto nel referendum sull’art. 18 dello Statuto dei lavoratori. Ma io dico che i miei rappresentanti politici di sinistra, con le loro bilancine di falsa precisione, non sempre riescono a pesare bene la realtà dei fatti quotidiani.
Non è un bel vedere le due intere pagine pubblicitarie sull’Unità di oggi che invitano a non andare a votare per il referendum, controbilanciate dai due riquadri di prima pagina, uno in testa e l’altro basso, che invitano a votare SI.
Taglio molteplici altre riflessioni che mi vengono in mente e concludo con un mio sogno. Talvolta quando non c’è più niente da fare, bisogna rassegnarsi a credere nei miracoli. Io sogno che il quorum venga raggiunto e che vinca il SI.
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