L'amico Alessandro Romano, nella sua “Rete Regno Due Sicilie”, ha pubblicato un interessante e chiarificatore resoconto di quanto avvenuto a Sanremo contro l'improvvisato cantante Emanuele Filiberto, intitolato “Commando Neoborbonico a Sanremo”.
Io non sono né borbonico né neoborbonico, ma condivido le finalità che i neoborbonici riportano sul loro sito internet: “Il Movimento Neoborbonico è un movimento culturale che nasce per ricostruire la storia del Sud e con essa l'orgoglio di essere meridionali.
Per troppo tempo sui libri delle scuole elementari come delle università è stata raccontata una storia falsa e mistificata cancellando i nomi di chi, da Francesco II di Borbone all'ultimo dei briganti, ha creduto negli ideali di un'altra storia, stando dalla difficile parte dei vinti e non da quella assai conveniente dei vincitori.
Il Movimento Neoborbonico non è un movimento politico-elettorale perchè è indispensabile prima una ricostruzione della coscienza storica dei Meridionali; non è federalista perchè tutte le forme di federalismo proposte sono funzionali solo agli interessi del Nord; non è separatista perchè il Sud ha contribuito in massima parte alla formazione di questa nazione e i conti unitari sono ancora aperti; non è monarchico perchè i Borbone sono soprattutto dei simboli della storia e della cultura del Mezzogiorno”.
Ed ecco il resoconto di Alessandro Romano, corredato dalla testimonianza di un “guastatore” attore diretto della contestazione.
Commando Neoborbonico a Sanremo
Quando il compatriota Antonio Randazzo giorni fa ci aveva manifestato la sua intenzione di andare a Sanremo per rovinare la festa al giovane rampollo di Casa Savoia, abbiamo avuto qualche perplessità soprattutto per quanto riguardava la riuscita dell’impresa canora del savoiardo.
Con grande meraviglia di tutti, compresa la nostra, il trio invece è arrivato in finale dove, però, c’era puntuale e testardo ad attenderlo un nutrito gruppo di agguerriti neoborbonici che, dopo aver pagato un caro biglietto di accesso, si era strategicamente disseminato su tutta la parte alta del teatro Ariston, la famosa “galleria”.
Nonostante gli accurati tagli di “mamma Rai”, gli effetti li abbiamo visti e sentiti tutti: fischi, urla e slogan innescati dai "nostri" in un formidabile effetto domino, hanno incorniciato la finale della maggiore manifestazione canora italiana e, nonostante la presentatrice ed il cantante Pupo esprimessero stupore ed incomprensione per quella inaspettata reazione, i nostri amici neoborbonici sono riusciti a dimostrare veramente a tutti che di quella generazione non ne vogliamo sentire parlare più nemmeno nelle barzellette.
Cap. Alessandro Romano
Caro capitano,
missione compiuta!!!
Ieri sera eravamo in 20 più una decina di indipendentisti della Liguria. Ci siamo sistemati in galleria tra la gente e distanti uno dall’altro con l’intesa di non perderci mai di vista.
Ai primi fischi ed alle prime urla che abbiamo fatto è arrivato il servizio d’ordine con la polizia ma mentre facevano la ramanzina e chiedevano i documenti ad alcuni dei nostri, gli altri che come d’accordo si sono mantenuti lontani, si sono scatenati insieme ai liguri. Insomma un tiro incrociato che si è propagato a tutta la sala compreso l’orchestra che ha strappato gli spartiti e li ha tirati sul palco. Una vera rivolta di fischi e di urla. Ci hanno preso la bandiera e 6 dei nostri sono stati accompagnati fuori ma la festa gliel’abbiamo rovinata. Savoia boja e venduti sono stati il nostro grido.
Sono senza voce senza bandiera senza soldi ma soddisfatto, molto soddisfatto.
Antonio Randazzo (Genova)
Quello che è successo all’Ariston di Sanremo
http://www.youtube.com/watch?v=z_-qUA0vnMY
22 febbraio 2010
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