Questa notizia è troppo forte per lasciarla passare sotto silenzio.
Moana Pozzi nuda è andata a finire in un presepe.
Per me niente di strano, considerato anche che Moana a modo suo era molto religiosa. Si era circondato nella sua casa di molti oggetti di arte sacra, collezionava statue, inginocchiatoi e acquasantiere, alle pareti aveva affisso numerosi quadri di argomento sacro, di fronte al letto bianco c'era un grande angelo.
Nel presepe allestito dall'artista Wolfango Peretti Poggi, nella sala D'Ercole del palazzo comunale di Bologna, fa bella mostra di sé tra altre 172 statuine anche quella di Moana Pozzi nuda e terrorizzata inseguita dalla morte a cavallo con tanto di falce.
I bigotti si sono scatenati ed hanno censurato questa pregnante espressione artistica. L'autore Wolfango ha avuto gioco facile a bollare come fasulla questa polemica fatta da bigotti e intransigenti che si equivalgono ai fondamentalisti musulmani. Il mio presepe - ha ancora detto - si rifà al dettato francescano. L'idea è quella di far partecipare tutti. Ci sono moltissimi simboli: c'è il padre eterno che rappresenta il bene, il diavolo che rappresenta il male, ma ci sono anche la morte e Moana che rappresenta la vita nella sua espressione più esplicita e seducente e cioè la carne, la natura. Accanto a Cristo - conclude - c'erano i reietti, i ladri, gli assassini e le prostitute.
Da molti anni ho smesso di fare il presepe, ma vi è stato un periodo che ne facevo di molto grandi e belli, con ruscelli veri, neve che cadeva, le quattro stagioni che si succedevano con uno spettacolare gioco di luci. La mia specialità era la costruzione della grotta della natività, dove a circondare Giuseppe, Maria, il Bambino, il bue e l'asinello, vi erano tre schiere sterminate di angeli, prodotte da fenomenali giochi di specchi e movimentate da motorini elettrici. Allora non ci avevo pensato, perchè ancora non conoscevo e non amavo Moana, ma se dovessi rifarlo oggi un presepe nella grotta ci metterei volentieri, vicino al bambinello, Moana magari nuda a rappresentare l'umanità sofferente che invano aspira alla gioia senza mai raggiungerla.
Il presepe rappresenta la vita ed al suo interno può quindi trovare legittimamente posto qualsiasi espressione di vita. I bigotti, i farisei e le anime candide sono libere di criticare, ma non di censurare. Ognuno il presepe se lo costruisce come più gli aggrada.
17 dicembre 2006
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4 commenti:
Che bel post. Aggiungo che avrei preferito una Moana felice
A mio avviso il presepe mette in scena solo "una" rappresentazione, ma che ognuno l'attraversi, la rigiri o ve ne affianchi altre a proprio piacimento è cosa sacra-santa-e-profana!
Complimenti, bellissimo post
Saluti D
Bell'idea per un rinnovo della tradizione italiana del presepe!
Auguri e buone Feste!
Intanto...Buon Natale
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