
La goccia scava la pietra. Ma quello che è avvenuto a Roma, sabato 5 dicembre 2009, è più di una goccia. Sono state dieci, cento, un milione di gocce che sono cadute sulla testa tosta di Berlusconi. L'onda viola autoconvocatosi, tramite internet, per il “No Berlusconi Day” ha certamente contribuito e contribuirà ad accelerare la fine di Berlusconi e del berlusconismo purtroppo ancora pesantemente presente in Italia.
L'emerito stronzo leghista Calderoli, degno emulo del suo boss Berlusconi, ha detto che se un milione di persone stavano in Piazza San Giovanni gli altri 59milioni stanno col governo di Berlusconi. E' ovviamente una colossale cazzata. Nelle ultime elezioni, fra chi gli ha votato contro e chi non l'ha voluto astenendosi, la maggioranza degli italiani è stata contro Berlusconi.
E' stato detto, mutuando un'affermazione del Berlusca, che il il 5 dicembre scorso a Roma si è svolto “il migliore corteo degli ultimi 150 anni”. Certamente è entrata in campo una forza “politica” nuova, che non si lascia soggiogare dalle televisioni ma vive e si forma in internet, il popolo della rete appunto. Uno degli organizzatori del “No-B day” ha detto: «Il successo della manifestazione conferma che Internet è lo strumento fondamentale per superare la barriera delle tv in mano a Berlusconi. Sarà la piattaforma base per superare il berlusconismo e la sua cultura». Noi auspichiamo che questo processo avvenga rapidamente. Tutti quelli che lo sperano devono dare fattivamente il proprio contributo.
Dario Fo ha detto: « E' stata una giornata storica, è solo l'inizio, ve ne ricorderete».
Ecco alcuni slogan gridati o inalberati che rendono bene l'aria che tirava in Piazza San Giovanni: «Berlusconi dimissioni», «Berlusconi ci hai rotto i coglioni», «Pussa via puzzone», «Donne, vi aspettano grandi carriere, se darete la passera al Cavaliere», «La destra va a troie, la sinistra a trans e l'Italia a puttane», «Il vilipendio alle istituzioni è Berlusconi capo del governo», «La criminalità lo ha messo lì...», «Ci sei tu dietro le stragi», «Berlusconi non scappare, devi farti processare», «Iddu pensa solo a iddu», «Con infamia senza lodo», «Mangano e Dell'Utri a voi, Falcone e Borsellino a noi».
Giorgio Bocca in video alla manifestazione ha detto: «Questa è la prima opposizione vera che ci sia!».
Il magistrato Domenico Gallo: «C'è una compagnia di ventura che sta devastando il paese».
La cantante Fiorella Mannoia: «Voglio un paese di cui non vergognarmi».
Moni Ovadia: «Dunque, l'Italia è viva! Non ci sono solo servi e sudditi».
Non ci deve preoccupare il mal di pancia di quelli del Pd di Bersani. Siamo più forti di loro, verranno con noi. Qualcuno già c'era: «Rosy Bindi, hai le palle, sei venuta».
Curzio Maltese dei partecipanti alla manifestazione di Roma ha scritto: «Chiedono le dimissioni di un premier che ha sputtanato l'Italia nel mondo, con le veline candidate in Europa, le sue storie personali e le scelte pubbliche, l'elogio dei dittatori, il conflitto d'interessi, i trucchi per sfuggire alla giustizia, i media di sua proprietà usati come manganelli, le accuse dei pentiti di mafia. Domani non torneranno a casa a guardare la televisione. La rivoluzione viola non finisce qui e non finirebbe neppure con le dimissioni di Berlusconi».
Berlusconi vattene. E se non se ne va lui, lo dobbiamo cacciare noi.