Moana inizia la sua carriera di attrice cinematografica in piccoli ruoli di bionda provocante: Borotalco di Carlo Verdone, Dagobert di Dino Risi, Ginger e fred di Federico Fellini. Piccoli ruoli senza importanza.
Ma passa abbastanza presto al porno, nella scuderia di Riccardo Schicchi
Poi arrivano i film dei «siciliani», prodotti dalla Jolly Film di Palermo. Sono i siciliani che la portano a girare film in America, con Gerard Damiano.
In seguito arrivano le produzioni di Nicolino Matera, specialista di porno all'ingrosso. Decine di film senza trama che la vedono macchina di sesso senza senso.
3 giugno 1982: oggi ho fatto l'ennesimo provino. Se a venticinque anni non sono riuscita a diventare famosa, cambio lavoro.
Non mi posso definire una vera attrice perché amo interpretare quasi esclusivamente me stessa e la decisione un po' pazza di diventare una pornodiva è nata dal preciso desiderio di fare qualcosa nello spettacolo di poco tradizionale e scioccante.
Appena arrivata a Roma, per guadagnare qualcosa risposi a delle inserzioni sul Messaggero: «Cercasi modella per pittore». Iniziai a posare nuda per aspiranti artisti e mi ritrovai nelle case di vecchi che volevano semplicemente fare i guardoni e negli studi di chi pensava di fare sul serio. Mi davano diecimila lire all'ora.
Poi mi iscrissi alla scuola di teatro Fersen a Roma, una scuola molto seria che ho frequentato per tre anni.
Dopo un anno di comparsate in varie commedie all'italiana e di innumerevoli provini mi proposero di girare un film porno e accettai con curiosità.
Fu facile e divertente, lavorai senza vergogna e senza preoccupazione, mi sembrava naturale fare delle scene di sesso «sul serio».
Feci l'amore con quattro uomini. Mi ricordo che uno di loro mi eccitava molto, si chiamava Marco e durante le pause della lavorazione mi scopava in un bagno appoggiata a un lavandino...
Il primo film hard che ho fatto invece è stato Valentina, ragazza in calore del 1981, poi mi sono affermata definitivamente con Fantastica Moana. Ho partecipato complessivamente a venticinque film tra porno e non.
Mi piacerebbe, come no, lavorare con Win Wenders o Pedro Almodòvar. Per arricchirmi e per crescere, ma non per redimermi. Non voglio cambiare. La vita che ho scelto è questa.
I miei genitori volevano fare di me una ragazza tanto per benino. Li avevo delusi.
L'hard mi diverte. Il porno per me non è una sofferenza. Tanto, se uno non mi piace, non ci lavoro.
Gli attori porno sono una massa di disperati. I film a luce rosse al novantanove per cento sono una realtà squallida.
Comunque, anche i film porno piacciono a tanta gente, gente importante.
In un film porno l'interprete deve metterci l'anima, solo così ne può scaturire un personaggio con un'anima.
Non considero la pornografia e le altre forme espressive incompatibili. Si possono fare film porno, film normali, televisione, teatro e altre cose.
Io mi vanto di non essere mai dovuta andare a letto con nessuno per avere una parte.
Mi piacerebbe fare i film seri, diventare famosa nel grande cinema. Io sono convinta che, prima o poi, arriverà anche per me l'occasione giusta.
[Marco Giusti, Moana, Mondadori, 2005, pp. 190, € 15,00]
Miei precedenti post su Moana
Moana Pozzi
Via Moana Pozzi - Cronache dal congresso radicale
Satira dissacrante
Moana Pozzi pornostar e spia
Moana tutta la verità - Libro
Moana Pozzi pensiero 1°: Chi sono
Moana Pozzi pensiero 2°: la giovinezza
Moana Pozzi pensiero 3°: la filosofia (collezionare vip)
Moana Pozzi pensiero 4°: educazione e sesso
Moana Pozzi pensiero 5°: sesso e pornografia
Moana Pozzi pensiero 6°: la solitudine
Moana Pozzi pensiero 7°: il corpo
Moana Pozzi pensiero 8°: la casa e i vestiti
Nessun commento:
Posta un commento