9 marzo 2008

Centochiodi, film di Ermanno Olmi

Ottavo film del Cineforum Grottaglie 2008

Il cinema di Ermanno Olmi non mi ha mai entusiasmato. Tanto meno lo fa questo film. Uno come me che ha posto come motto nel suo ex libris la scritta “Liber amicus fidissimus” (il libro è un amico fedelissimo) non può che rimanere molto perplesso sul messaggio che Olmi ha voluto lanciare con questo suo ultimo (a suo dire) film. Dire, come fa Olmi, che un caffè bevuto con un amico vale di più di tutti i libri del mondo, è una cosa molto banale e senza senso. E’ di un manicheismo assai puerile. Io continuerò a bere con piacere il caffè con gli amici, ma mi terrò cari i molti miei libri. Umberto Eco parla di una corrispondenza di amorosi sensi tra il libro e chi lo possiede. I libri non sono mai invadenti, parlano solo se li interroghi, non ti chiedono mai niente, se si ha bisogno di consigli sanno darti quello giusto, se si è tristi riescono a risollevarti, se si è affranti ti leniscono il dolore, si lasciano trasportare ovunque per farti compagnia, anche quando sei lontano sai che puoi fare sempre affidamento su di loro.
Il filosofo Jean-Luc Nancy, nel volumetto dal titolo Del libro e della libreria – Il commercio delle idee, ha scritto: «La santità del libro, in generale, consiste nel fatto che il libro, allo stesso tempo, si pone e si impone ogni volta come un’entità data, compiuta, integrale e non modificabile, pur aprendosi liberamente alla lettura che non la finirà mai di aprirlo più ampiamente o più profondamente, di dargli mille sensi o mille segreti, di riscriverlo alla fine in mille modi. La fecondità del volume si sviluppa in una gravidanza interminabile».
Altro da quello che Olmi scrive nell’epigrafe che apre il film: «Ma pur necessari, i libri non parlano da soli».
Riconosco invece alla fotografia del film un grande merito.
Condivido anche due battute del film: «le religioni non hanno mai salvato il mondo» e «nel giorno del giudizio sarà Dio a dover rendere conto della sofferenza degli uomini».
Sento vicino al mio modo di sentire la risposta data da Olmi alla domanda «Che cosa significa raccontare Cristo?», anche se noto qualche contraddizione con quanto detto con il film: «Il Cristo Uomo, uno come noi, che possiamo ancora incontrare in un qualsiasi giorno della nostra esistenza: in qualsiasi tempo e luogo. Il Cristo delle strade, non l'idolo degli altari e degli incensi. E neppure quello dei libri, quando libri e altari diventano comoda formalità, ipocrita convenienza o addirittura pretesto di sopraffazione. Parole dure, esagerate? Eppure giungono da ogni parte grida di guerra e di dolore quasi fossero un tributo da pagare a un Dio assurdo di distruzione, che semina odio fra gli uomini. Dov'è il Dio di pace?».

Trama
Coinvolto in una difficile indagine, un giovane professore dell'università di Bologna, decide di mollare tutto e cambiare completamente vita. Si trasferirà in un casolare abbandonato sulle rive del Po e qui instaurerà una serie di rapporti d'amicizia e amorosi con la comunità del posto.

Note tecniche
Regia: Ermanno Olmi
Cast: Raz Degan, Luna Bendandi
Nazione: Italia
Anno: 2005
Genere: Drammatico
Durata: 90'
Produzione: Cinema11undici, Rai Cinema
Data di uscita: 30 Marzo 2007

Trailer

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