15 marzo 2008

Maddalena di Enzo Lauretta, pièce teatrale sul sacerdozio femminile

Venerdì 14 marzo 2008 ho assistito alla prima nazionale dello spettacolo teatrale Maddalena dello scrittore siciliano Enzo Lauretta, al teatro Monticello dei Padri Gesuiti di Grottaglie. Due atti, un intermezzo, un epilogo. Dramma tratto dall’omonimo romanzo dello stesso Lauretta, pubblicato da Rizzoli nel 1991.
Maddalena sin da bambina insegue un suo sogno forse impossibile: diventare prete. Rinuncia all’amore terreno per seguire il suo fratello gemello diventato prete. E quando quest’ultimo getta la tonaca alle ortiche per amore di una donna, lei lo vuole sostituire nelle attività parrocchiali e anche nel dire messa. Qualche parrocchiano ed anche un prete non trovano scandalosa questa volontà, ma non il vescovo del luogo che si straccia le vesti all’idea sacrilega. Ma Maddalena non demorde e prosegue sulla strada della sua lucida follia: veste i paramenti sacri, alza l’ostia al cielo e pronuncia il fatidico “questo è il mio corpo” di Cristo.
Tema scottante e sempre attuale quello del sacerdozio femminile, rivendicato dall’altra metà del cielo ed al quale sembra aderire lo scrittore Lauretta. Ma la strada è lunga e la meta molto lontana, anche per le sognatrici.
Messinscena accattivante sotto l’abile regia di Alfredo Traversa. Scenografia essenziale di Michele Lisco, con la funzionale trovata dei pannelli scorrevoli ad apertura centrale, oltre i quali vengono rappresentati flash back del passato. Musiche dal vivo in scena ad opera di Claudio De Vittorio, che s’accompagna con la fisarmonica e con la chitarra. Tutti molto bravi gli attori, non so se professionisti, ma certamente da professionisti: Rosaria Maesano (Donna), Angelo Bommino (Giovanni), Annamaria Caliandro (Maddalena) [nella foto], Romano Argese (Fausto), Tano Chiari (Don Leopoldo), Pino Rossini (Vescovo), Massimo Zaccaria (Cantacunti).
Una curiosità: nell’immagine, riprodotta sul manifesto dello spettacolo, Maddalena alza l’ostia con la mano sinistra. Significa qualcosa?
Si prevede ed auguro allo spettacolo lunga vita. Per muovere le acque all’interno della Chiesa.

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