Il denaro al potere ha creato una nuova forma di sovversione: la demolizione strisciante dello Stato di diritto, dello Stato sociale, dello Stato etico.
Non diciamo che questa nuova destra berlusconiana è fascista, è qualcosa di peggio, il fascismo attaccava lo Stato liberale per ricostruirlo più forte e autoritario, il berlusconismo lo disgrega per avere mano libera nel saccheggio e nell'uso delle istituzioni.
Il leader del partito del denaro, il Cavaliere, non ha mai nascosto la sua profonda insofferenza per lo Stato e per la separazione dei poteri.
Il Cavaliere non nasconde le sue pulsioni anarcoidi, il suo profondo amore per il denaro padrone.
Sono scomparse, per dire, la decenza, la vergogna dei ladri, il silenzio sui delitti, la ricerca della stima altrui.
Nella società borghese il bancarottiere si sparava o si nascondeva. Oggi va alla prima della Scala, si fa intervistare, compare in televisione con lo stesso sorriso del capo del governo: sono più furbo, più bravo, più ricco di voi minchioni.
E scompare anche il senso del ridicolo, per scoprire la promozione sistematica dei peggiori, dei buffoni.
L'espresso, 6 gennaio 2005
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