7 settembre 2006

Follini verso il centrosinistra

La stalla è aperta: i buoi scappano.
Il cavaliere/bovaro sta ormai perdendo il controllo della situazione. Dalla Casa delle libertà (non ho mai capito cosa significhi questa espressione) qualcuno comincia ad andare verso la libertà.
Pier Ferdinando Casini, ieri alla festa de l'Unità di Pesaro, ha detto: «Non accetto l'idea che il centrodestra viva e muoia con Berlusconi. Se tra cinque anni ci ripresentiamo con Berlusconi è sicuro che perdiamo». Berlusconi addio.
Marco Follini, il più recalcitrante di tutti e da molto tempo, continua a sparare cannonate contro gli altri appartenenti a quella che era la sua coalizione: «Io credo che dietro l'afonia della casa delle libertà ci sia un fatto nudo e crudo: che la casa delle libertà non esiste più. Una coalizione che comincia con Alessandra Mussolini e finisce con Bruno Tabacci è stata un'anomalia che solo la forte leadership di Berlusconi ha consentito di realizzare. Non so se oggi quella leadership esiste ancora. Di certo quella anomalia non può esistere più». Berlusconi addio.
In una lettera al Corriere della Sera Follini scrive che il bipolarismo avrebbe avuto bisogno di una declinazione più rigorosa, come avviene appunto negli altri paesi europei. Noi l'abbiamo ridotto a un caravanserraglio, anzi a due [centrodestra e centrosinistra]. È ovvio che il caravanserraglio che ha vinto governa (non proprio splendidamente), e quello che ha perso un po' si dispera e un po' sta zitto. Ma per ritrovare la parola occorre cambiare strada. C'è bisogno di opposizione? Certo. Ma c'è anche bisogno di un po' di opposizione a questa casa delle libertà ormai diroccata. Berlusconi addio.
Mentra Casini per impallinare Berlusconi aveva scelto la festa dei Ds a Pesaro, Follini sparava i suoi pallettoni dalla festa della Margherita a Caorle. «Anch'io non voglio morire berlusconiano - ha detto - Credo che esista un grande spazio al centro per non morire né berlusconiani né socialdemocratici. Ma per coltivare quello spazio occorre saper vivere di vita propria». Berlusconi addio.
«Se l'Udc dichiarerà la fine della Casa delle libertà, sarò con l'Udc; se l'Udc resterà nella Cdl, potrà farlo anche senza di me», ha sparato con chiarezza Follini. Casini addio.
E' un'altra tappa di avvicinamento di Follini al centrosinistra? Io credo di sì, anche se lui lo nega. Credo che sia abbastanza intelligente per non credere veramente che sia possibile in Italia ricostruire il grande centro. La democraziacristiana è morta e sepolta per sempre.

1 commento:

  1. e la crescita dell'udc dal 3 al 7%? e la margherita al 10% cos'è se non la sinistra democristiana? e quel un/terzo di forza italia che non è post socialista e non è liberale, che cos'è se non democristiani (senza dover aggiungere la nuova dc e mastella)?
    io penso invece che la dc è viva, e non mi riferisco ai rimasugli della classe dirigente, ma al partito popolare moderato che è latente in italia da 13 anni.
    da questo punto di vista, certamente non va appoggiato follini nel progetto di grande centro, ma piuttosto va incanalata questa situazione attuale non per fare il partito democratico ma per ridisegnare il bipolarismo secondo il normale schema europeo che è quello che più ci si addice: progressisti e conservatori, socialisti e popolari. ds radicali rifondazione da una parte, margherita udc e i futuri resti di forza italia con fini che ha annunciato la deriva pure lui verso i popolari (mettendo fine all'anomalia della destra italiana).

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