Il nome della Françoise Sagan, morta ieri 24 settembre 2004, nell'ospedale di Honfleur, nella Francia settentrionale, stroncata da un'embolia polmonare, mi riporta alla memoria, più che le sue opere, gli anni universitari da me vissuti a Roma dal 1968 in poi. Erano gli anni della contestazione giovanile e delle occupazioni delle università, a cui in qualche modo partecipai. Il suo nome era strettamente collegato a quello di Sartre, Simone de Beauvoir ed altri scrittori che avevano dato vita al movimento filosofico e letterario denominato esistenzialismo, che proponeva di far fronte con l'impegno (engagement) alla crisi di valori.
Francoise Sagan (pseudonimo di Francoise Quoirez) era nata a Cajarc nel 1935. Ottiene, non ancora diciannovenne, la notorietà con il romanzo Buongiorno tristezza del 1954. Il libro osannato dalla critica e premiato dal pubblico, desta uno scandalo enorme: è la storia di una ragazza sensibile ma amorale, che provoca indirettamente ma volontariamente la morte dell'amante del padre, della quale e' gelosa.
Françoise Sagan, come i suoi personaggi, più che governare la propria esistenza si limitava a viverla, ritenendo che la vita, qualunque vita, è un imbroglio. E la sua vita e' stata attraversata da droga, alcool e gioco d'azzardo. Nel 1986 Sagan confessò di aver sostituito l'alcol con la droga giacché il suo editore la pagava in natura. Scriveva: «La mia unica soluzione, e vivamente me ne rallegro, era di fare ciò che avevo voglia di fare: la festa. Fu una festa bellissima, d'altronde intersecata da romanzi vari e da commedie. E qui che termina la mia storia. Che posso farci, dopotutto? Bruciare la vita, bere, stordirmi, ecco quel che mi ha sempre sedotto».
La Sagan, che nei primi anni era una ragazzina con i capelli tagliati alla maschietta, dall'aria insignificante, successivamente cominciò a vestirsi in modo eccentrico, a guidare macchine velocissime, al punto che nel 1957 per via di un incidente rischiò quasi la vita, a passeggiare per i boulevard accompagnata da un gigantesco cane lupo e da giovanotti stravaganti, divenendo così un personaggio noto a tutti, con un seguito di amori burrascosi e persino un figlio.
Françoise Sagan girò il mondo come giornalista, si recò a Cuba dove scrisse brillanti relazioni favorevoli ai rivoluzionari. La sua opera resta un efficace documento di costume, ma che ha anche il sapore della denuncia.
Nel febbraio 2002 fu firmata una petizione da numerosi intellettuali francesi per sostenere la scrittrice economicamente.
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