Mercoledì scorso vi è stata a New York l’anteprima del film di Michael Moore Fahrenheit 9/11, già premiato con la Palma d’Oro a Cannes.
Hanno tentato in tutti i modi di boicottarlo, ma non vi sono riusciti. Le sale dove viene proiettato sono strapiene.
I repubblicani hanno detto: “Moore è fazioso, vada a farsi fottere e con lui tutti quelli come lui. Che tanto il potere lo abbiamo noi e vedrete che i nostri non andranno a vederlo”. Niente di più sbagliato. Neri e bianchi, democratici e repubblicani stanno andando a vedere il film per farsi una propria idea.
Il film parte con la denuncia di Moore che ricorda al pubblico in sala che Gorge W. Bush non ha vinto le elezioni in maniera regolare e che la vittoria gli fu assegnata a tavolino dalla Corte Suprema (a maggioranza repubblicana).
Da tutto il film Bush ne esce come una caricatura, ma anche come un essere disgustoso che vive di petrolio.
Moore spiega anche al pubblico che a fare la guerra ci vanno i poveri, quelli che vivono ai margini del sistema.
Il film sta ottenendo consensi non solo dal pubblico ma anche dalla critica. La stampa americana sostiene che il film avrà un forte impatto sulle prossime elezioni presidenziali americane. La missione di Moore è quella di mandare a casa il Presidente più dannoso della storia degli Stati Uniti.
Avessimo un Moore anche in Italia !
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