Lo confesso, un po' mi è mancata la 63^ Mostra del cinema di Venezia. Ho rimpianto un po' le file dello scorso anno per entrare nelle sale. Non mi sarebbe dispiaciuto vedere, come lo scorso anno, quaranta film in dieci giorni.
Per non soffrire molto non ho voluto leggere sui giornali o vedere in tv nulla sulla Mostra. Ho fatto finta che non esistesse.
Ma ora è finita. Ed allora mi appunto i titoli di tutti i film premiati, per tentare di vederli nelle sale, quelli che arriveranno.
Non potendo entrare nel merito dei film, faccio qualche considerazione su qualcosa che ho letto sui giornali di oggi, a mostra finita.
r.b. (sono le mie iniziali, ma purtroppo non sono io) ha scritto che i premi assegnati quest'anno «sono segnali di una voglia di cinema impegnato, che parli di malesseri contemporanei, del disagio dei molti piuttosto che dell'opulenza dei pochi». La giuria ha dimostrato apprezzabile coraggio.
Un premio fuori ordinanza è stato assegnato dall'U.A.A.R. (Unione atei e agnostici razionalisti, che ha nel comitato promotore anche Sergio Staino) per «un film che evidenzi i valori del laicismo». La giuria ha assegnato il globo d'oro al film Azul oscuro, casi negro (Blu scuro, quasi nero) del regista spagnolo Daniel Sanchez Arevalo, con questa motivazione: «Mostra con realismo e umorismo come la vita, i sentimenti, i desideri siano troppo complessi per essere ingabbiati nell'asfittico modello della "famiglia naturale" cara alle religioni».
Nelle giornate veneziane del cinema è stato rilanciato il Festival di Beirut (Beirut International Film Festival) per un dialogo tra le culture e a sostegno della Cineteca libanese. La 7° edizione del Festival di Beirut avrà luogo dal 4 all'11 ottobre 2006, dopo un’interruzione di tre anni, nonostante la drammatica situazione della città e del Libano. Colette Naufal, dal 1997 Direttore del Beirut International Film Festival, e fondatrice della Beirut Film Foundation nel 2003, ha annunciato che «componenti della comunità internazionale del cinema si stanno accordando per firmare una dichiarazione di solidarietà verso la prossima edizione del Beirut International Film Festival. La dichiarazione segnerà il lancio della campagna di pace MakeFilmsNotWar, che dopo Venezia continuerà a promuovere il dialogo nel mondo e il rispetto dei diritti umani, invece dell’odio, dell’oppressione e della guerra».
Ed ora dal 13 ottobre comincia la Festa del cinema di Roma. Quasi una sfida a Venezia.
Veltroni ha detto che il suo sarà un festival cittadino con una giuria composta da gente comune che va al cinema ed avrà un approccio più popolare contro la tradizionale appariscente mondanità di Venezia.
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