7 luglio 2006

Il Berlusca oppresso

A credere al Berlusca c'è rimasto solo Bondi.
Non gliene va più bene una. Era attesa e scontata la coglioneria sulle liberalizzazioni. «Più che un decreto di liberalizzazioni, è il via all'oppressione fiscale e burocratica».
Il buon Prodi a queste uscite si diverte: «Mi sto divertendo troppo...».
L'impavido Mussi chiarisce: «Per chi ha passato la vita ad eludere ed evadere il fisco, far pagare le tasse è visto come una dittatura».
Luca Cordero di Montezemolo sviolina: «Le liberalizzazioni operate dal governo sono un buon inizio, aprono spazi di concorrenza e puntano alla riduzione dei costi per tutti, cittadini e imprese, e Confindustria non può non riconoscersi in questi provvedimenti».
Bondi a corto di argomenti, come sempre, sproloquia prendendosela con Mussi: «In un paese serio un ministro che rilascia una dichiarazione come quella di Mussi nei confronti del leader e degli elettori dell'opposizione sarebbe immediatamente costretto alle dimissioni».
E' molto facile ribadire a Bondi: «In un paese normale non sarebbe mai stato possibile un presidente del consiglio come Berlusconi ed un Bondi non sarebbe mai esistito».

Berlusconi: questa è oppressione fiscale

2 commenti:

  1. Ha paura che ci liberializziamo di lui e dei suoi decreti ad personam.
    ciao

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  2. Il paese normale di cui parlo sono per esempio gli Stati Uniti d'America, dove esistono severe norme sui conflitti d'interesse.

    La prevenzione dei conflitti d'interesse

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