Nel mio paese Villa Castelli, in terra di Brindisi, avaro di iniziative, e non solo culturali, talvolta spunta qualcosa come un fiore nel deserto.
Iniziativa interessante e meritoria è stata prodotta dalla "Galleria Civica di Arte Contemporanea" allestendo una mostra che accoglie quindici giovani artisti creativi operanti tra Puglia Lucania e Calabria. «Diversi per linguaggi e tecniche - come ha scritto nel catalogo il sindaco avvocato Francesco Nigro - sono accomunati dalle stesse radici e dalla stessa formazione artistica». Sono tutti del sud d'Italia e si sono formati nelle Accademie di Belle Arti (Catanzaro, Bari, Lecce, Napoli e Bologna).
Ideatore ed animatore della mostra è stato l'artista Giulio De Mitri, Ordinario di Tecniche Pittoriche all'Accademia di Belle Arti di Catanzaro, già docente di Pedagogia e didattica dell'arte e di Antropologia culturale all'Accademia di Viterbo.
Gli artisti sono stati presentati in catalogo dai critici d'arte Guglielmo Gigliotti e Lara Caccia.
«In bilico tra sud e nord, tra qui e lì, tra passato e futuro, tra arte e vita - ha scritto Gigliotti. L'arte non conosce nessun sud, e non si colloca mai a nord; l'arte semmai, è un bilico. Nell'odierna unificazione globalizzante dei mezzi e degli spostamenti, nel compattamento telematico, il bilico diviene una condizione essenziale del proprio stare qui stando anche altrove».
«A che cosa possono rivolgere la propria arte i giovani artisti? - si domanda Lara Caccia. Alle nuove tecnologie o alle antiche tradizioni? Al mondo "tremendamente" terreno, o al richiamo consolante della fantasia? Denunciare o assecondare? Rimanere in bilico o scivolare da una parte?» Le risposte sono variegate, l'uso di nuove tecniche non ha oscurato del tutto il sapore antico della pittura.
I quindici artisti che espongono (un'opera a testa) sono: Daniele D'Acquisto, Danilo De Mitri, Giovanni Felle, Patrizia Piarulli, Antonia Giuse Sanasi, Massimo Lovisco, Maseda, Marcello Samela, Michele Santarsiere, Domenico Tedone, Stefano Cava, Maria Elena Diaco, Giovanni Duro, Gianfranco Presta, Maria Puleo.
Fra questi Giovanni Felle è di Villa Castelli. Nella sua opera sembrano affiorare scene di un'altra realtà in cui gli oggetti divengono altro da se stessi. Un luogo - scrive la Caccia - in cui le certezze non sono verità e dove la "leggerezza" delle cose meno probabili viene ad invadere lo spazio "sospeso" dell'opera: i massi volano nel cielo, e il racconto sembra prendere movenze quasi ironiche.
La mostra, inaugurata l'8 luglio, resterà aperta fino al 9 agosto 2006.
Iniziativa encomiabile, comunque.
RispondiElimina