tag:blogger.com,1999:blog-21629527.post115351431522464915..comments2023-11-15T23:59:49.344+01:00Comments on Diario di Rocco Biondi - Blog: Sto con la Ferilli contro i tassinariroccobiondihttp://www.blogger.com/profile/00196857540346735161noreply@blogger.comBlogger3125tag:blogger.com,1999:blog-21629527.post-1153649996743486622006-07-23T12:19:00.000+02:002006-07-23T12:19:00.000+02:00giusta l'indignazione della Ferilli e semplice e r...giusta l'indignazione della Ferilli e semplice e ragionato l'articolo di Deaglio.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-21629527.post-1153590792443938282006-07-22T19:53:00.000+02:002006-07-22T19:53:00.000+02:00Ho firmato la petizione che presenta Altroconsumo ...Ho firmato la petizione che presenta Altroconsumo e così ha fatto mio marito. Non ho trovato altre petizioni in rete, nè nelle piazze, nè in nessun altro posto. Ditemi dove sono e firmo, anche a costo di veder annegare la mia casella postale di brutto spam. <BR/>Anch'io sono una sognatrice. E, da medico, comunque voglio battermi per certi protezionismi distorti che non aiutano neppure nello svolgimento sereno di una professione seriamente impostata.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-21629527.post-1153517161329993822006-07-21T23:26:00.000+02:002006-07-21T23:26:00.000+02:00Un interessante articolo a firma dell'economista M...Un interessante articolo a firma dell'economista Mario Deaglio, apparso su "La Stampa" del 7 luglio 2006:<BR/><BR/>Si consideri la giornata di un normale cittadino che esce di casa al mattino, va a bere un caffè al bar e compra un giornale; la lettura gli dà il mal di testa ed eccolo entrare in una farmacia per acquistare un antidolorifico e successivamente rientrare a casa con un mezzo pubblico. In tutto questo insieme di atti assolutamente normali non incontra mai un prezzo di mercato: i prezzi sono di fatto fissati, o fortemente suggeriti, da associazioni locali di categoria, come per il caffè, oppure stabiliti dal produttore senza che il venditore li possa modificare, come per i giornali o le medicine; oppure ancora derivano da normative in genere molto rigide che, come per i trasporti, non tengono conto dell'intensità della domanda.<BR/><BR/>Nessuna di queste norme è di per sé spregevole o irragionevole ma tutte assieme tengono a spegnere l'iniziativa, creare frustrazione e impedire l'adattamento dell'offerta alla domanda, il che crea inefficienza, e quindi riduce la capacità produttiva, traducendosi in un aumento dei prezzi per i consumatori e dei costi per le imprese. Il decreto legge del 30 giugno ha l'ambizioso obbiettivo di cambiare questo stato di cose ed è questo il suo primo elemento innovativo. Esso modifica il significato effettivo del termine «liberalizzazione ». Fino a pochi giorni fa, in Italia «liberalizzare» faceva rima con «privatizzare» e implicava, di fatto, la sostituzione di monopoli pubblici con mercati privati di tipo oligopolistico, nei quali pochi competitori si affrontavano, e si rivolgevano agli acquirenti, con regole sovente assai poco trasparenti. Ora «liberalizzare» significa essenzialmente sfoltire le regole e modificarle nel senso della flessibilità e della trasparenza. Il secondo elemento innovativo consiste nel collegamento diretto tra il cambiamento delle regole e la politica fiscale. Si cambiano le regole per consentire un aumento di produzione e quindi un aumento di gettito fiscale in una situazione di bilancio difficile; dal cambiamento, dalla nuova flessibilità e dalla nuova trasparenza il governo si attende infatti un contributo non indifferente al risanamento finanziario e al recupero della competitività del paese...<BR/><BR/>http://www.lastampa.it/cmstp/rubriche/girata.asp?ID_blog=25&ID_articolo=1297&tp=CAnonymousnoreply@blogger.com