Dopo aver letto il libro
di Lino Patruno sorge spontanea una domanda: ma noi del Sud che ci
stiamo a fare ancora nell'Italia unita? Se è vero che i piemontesi
entrarono in casa nostra con la violenza, rapinarono le nostre
ricchezze, rovinarono la vita a chi ci abitava, costrinsero i nostri
figli ad emigrare, perché li sopportiamo ancora? Come ci si libera
dal virus iniettato in 150 anni di unità d'Italia, virus di colpe -
scrive Patruno - tanto attribuite da essere state fatte proprie dalle
vittime fino al punto di vergognarsene, se non ricorrendo ad un
potente antivirus che potrebbe essere l'indipendenza?
Abbiamo mezzi e capacità
per poter fare e stare da soli. Il libro ne elenca tantissimi:
abbiamo grandi stabilimenti di chimica di base a Brindisi e in
Sicilia, abbiamo impianti per l'estrazione di petrolio e gas,
raffinerie di petrolio, industrie della gomma dei cavi della plastica
del vetro della ceramica di fertilizzanti di detersivi, abbiamo
l'avanzatissima industria aeronautica e aerospaziale, avionica,
energie rinnovabili e alternative, domotica, produciamo materiale
ferroviario, abbiamo a Catania un polo informatico di livello
mondiale come l'Etna Valley, produciamo carta cemento prefabbricati,
abbiamo un'avanzata industria cantieristica e navalmeccanica, la
nostra buona tavola con la dieta mediterranea è stata iscritta
dall'Unesco nel patrimonio dell'umanità, ormai sono conosciute in
tutto il mondo le paste Divella De Cecco Amato Riscossa Granoro
Gragnano, il caffè Saicaf di Bari e il Mauro di Calabria, il liquore
Strega di Benevento, l'Amaro Lucano di Matera, siamo molto
competitivi nel campo dell'abbigliamento (Versace dalla Calabria e
gli abiti da sposa di Giovanna Sbiroli di Putignano), produciamo
belle scarpe e bei mobili, abbiamo affermate case editrici.
Lino Patruno elenca ben 71
eccellenze che il Sud esprime come "sorprese che non ti
aspettavi". Ne riporto alcune: la MerMec di Monopli (Bari) è
l'unica azienda al mondo in grado di progettare, sviluppare e
produrre veicoli e sistemi di altissima tecnologia per misurare,
monitorare e ispezionare le infrastrutture ferroviarie, metropolitane
e tranviarie; a Reggio Calabria vengono costruiti i moderni
locomotori Etr 500 (primo treno ad alta velocità a cassa non
oscillante d'Italia); la «Notte
della Taranta»
di Melpignano (Lecce) è il principale marchio italiano di spettacolo
pubblico, con radici etniche e antropologiche; sono esportati nel
mondo i pomodori, i legumi, i succhi di frutta «La
Doria»
dell'azienda di Angri (Salerno); l'azienda napoletana Olympus-Frp è
fra le prime in Italia a utilizzare la fibra di carbonio
nell'edilizia; si trova a Catania la «3Sun»,
la più grande fabbrica italiana di pannelli fotovoltaici; si trova a
Caivano (Napoli) il più grande stabilimento d'Europa per la
produzione dei gelati Algida; è a Oppido (Potenza) la più grande
cineteca privata italiana, organizzata da Gaetano Martino: 24mila
film fra corti e lungometraggi, 50mila foto di scena, 10mila «pizze»,
120 macchine da presa, 400 macchine da proiezione, 150mila manifesti
e locandine, 160mila volumi e riviste sul cinema; associazione
Movimento Turismo del Vino di Puglia, che accomuna ben 75 produttori
di vino; la Amarelli di Rossano Calabro (Cosenza) è leader mondiale
nella produzione di liquirizia; le tre migliori qualità di pane
d'Italia si producono al Sud: Altamura (Bari), Valle del Dittaino
(Enna in Sicilia), Matera; Francis Ford Coppola, regista del
"Padrino", ha trasformato un edificio storico di Bernalda
(Matera) in un albergo di lussso.
Più avanti nel libro
Patruno elenca ben 29 saccheggi operati a danno del Sud, rendendolo
così sempre meno competitivo. Fra essi: soppressione di treni da Sud
a Nord, la quasi totalità delle banche del Sud è stata acquisita da
banche del Nord, i fondi Fas destinati alle aree svantaggiate del Sud
sono stati rapinati per opere del Nord, per il petrolio che viene
estratto in Basilicata vengono pagate alla Regione le royalties più
basse del mondo: solo il 7 per cento, nella spesa pubblica al Sud
meno ferrovie meno strade meno linee elettriche meno gasdotti, la
maggior parte delle imprese settentrionali che producono al Sud
pagano le tasse al Nord dove hanno la sede legale, gli automobilisti
del Sud pur essendo più disciplinati di quelli del Nord continuano a
pagare un'assicurazione più cara.
Per riequilibrare questi
furti a danno del Sud si propone di acquistare solo prodotti
meridionali. Cominciano a nascere i supermercati «CompraSud».
L'associazione «Nato Brigante» ha lanciato la suggestiva campagna pubblicitaria di andare controvento e fuori dal gregge, invitando ad acquistare solo prodotti
dall'etichetta meridionale.
Il libro si chiude con l'affermazione che è anche nel sottotitolo: «Il
Sud è il futuro d'Italia, il Sud conviene all'Italia, il Sud è la
Terra Promessa di un Paese che senza Sud non sarebbe nella Topo Ten
dei dieci più ricchi del mondo».
Ma viene riportata anche la prospettiva di Marco Esposito che
afferma: «O si cambia strada o converrà al Sud per primo pensare a una
separazione concorsuale. Separazione significa riappropriarsi delle
proprie responsabilità, significa gestire direttamente i fondi
europei, significa anche eliminare gli alibi delle colpe dei governi
a trazione nordista».
E una strada possibile potrebbe anche essere la costituzione di una
grande macroregione meridionale.
Rocco Biondi
Lino Patruno, Ricomincio da Sud. E' qui il futuro d'Italia,
Rubbettino Editore, Soveria Mannelli 2012, pp. 252, € 14,00
24 ottobre 2012
10 ottobre 2012
Né con te né senza di te
Non avevo visto in
televisione le due puntate della miniserie. Ma dopo che la mia
edicolante e il piastrellista, che mi ha effettuato dei lavori, me ne
hanno parlato con entusiasmo è nata la curiosità. In internet sul
sito della Rai mi sono sorbito le tre ore e dieci minuti del replay
dello sceneggiato.
E' la solita solfa
risorgimentale. Siamo nello stato pontificio del 1848 quando nacquero
i moti che portarono ai cinque mesi della mazziniana repubblica
romana. Goffredo Mameli compone e accompagna al piano il canto
dell'inno Fratelli d'Italia. Siamo ai conati della libertà e della
repubblica.
La mia edicolante e il mio
piastrellista, sapendo del mio interesse per il brigantaggio politico
e sociale, mi avevano riferito della presenza nel filmato dei
briganti, che in realtà ritengo siano i veri e unici personaggi
positivi della vicenda. Come era già avvenuto e come avverrà poi si
tenterà di manipolarli e utilizzarli per interessi di parte, ma i
briganti vivono di una loro luce propria.
Nello sceneggiato, come
purtroppo anche nella scuola, si continua con la mistificazione del
desiderio popolare dell'unità d'Italia, che a noi meridionali ha
arrecato solo danni. Ma noi non siamo stati capaci di vendere questa
nostra verità, mentre gli invasori del nord l'hanno fatto e
continuano a farlo con grande capacità e successo. Ci impongono e
noi passivamente abbiamo accettato la loro verità. Ma le cose
cominciano a cambiare, libri e movimenti mettono sempre più in luce
gli aspetti positivi della nostra storia e del nostro essere. Bisogna
continuare su questa strada, allargandola sempre più.