La parola più ricorrente, in questi ultimi tempi, quando si parla di Berlusconi è: “merda”.
Il giornale inglese Guardian di ieri ha scritto che Tony Blair si è messo “nella merda”, accettando l’invito fattogli da Silvio Berlusconi di passare alcuni giorni di vacanza a Villa Certosa, la residenza-bunker del Berlusca lungo la costa sarda. L’espressione “nella merda” è scritta in italiano, in corsivo. La decisione di Blair è ritenuta talmente sbagliata, disgustosa e nauseante, da giustificare l’uso di un’immagine escrementale. Scrive ancora il Guardian: “La decisione di Blair di portare la sua famiglia (la moglie Cherie e i quattro figli) nella villa di Berlusconi otterrà due effetti simultanei: costituirà un affronto al partito laburista e causerà irritazione tra i leader europei, pochi dei quali hanno parole gentili verso Berlusconi”.
Sia sul Times che sul Guardian Villa Certosa viene descritta come una sorta di ritiro demenziale con “duemila cactus selezionati personalmente dal proprietario”, un teatro all’aperto “in stile greco”, numerose piscine, una riserva di caccia con cinghiali veri, un accesso dal mare con ascensore incastonato tra le rocce. In pratica uno schiaffo a tutti gli italiani, sia quelli che l’hanno votato che quelli che non l’hanno votato. Ci considera tutti pezzenti.
31 luglio 2004
30 luglio 2004
A testa bassa contro le pensioni
La riforma del governo Berlusconi contro le pensioni fa parte di un disegno di distruzione dei diritti dei lavoratori. Lo affermano in modo unitario tutti i sindacati.
E’ una riforma costruita sulla base di carte truccate, ha affermato il sociologo del lavoro Luciano Gallino.
Il bilancio dell’Inps non è affatto nelle condizioni disastrose che sono state descritte. Anzi, è assolutamente in equilibrio. Tutti i proclami terroristici sull’imminente crollo dell’Inps non hanno alcuna giustificazione tecnica.
I lavoratori giovani quando arriveranno alla pensione avranno un vitalizio del 23 per cento in meno dei loro padri. Secondo un calcolo statistico fatto, se un padre prendeva una pensione mensile di 1.138,26 euro, un figlio a pari condizioni prenderà solo 871,09 euro. I poveri di fatto aumenteranno. Questo ovviamente non riguarderà Berlusconi e soci; loro se ne fregano altamente di noi poveri diavoli, lavoratori dipendenti o autonomi o che speriamo di diventarlo, che tiriamo a campare quasi alla giornata.
Bisogna bloccare a tutti i cosi questa controriforma e ricambiarla.
E’ una riforma costruita sulla base di carte truccate, ha affermato il sociologo del lavoro Luciano Gallino.
Il bilancio dell’Inps non è affatto nelle condizioni disastrose che sono state descritte. Anzi, è assolutamente in equilibrio. Tutti i proclami terroristici sull’imminente crollo dell’Inps non hanno alcuna giustificazione tecnica.
I lavoratori giovani quando arriveranno alla pensione avranno un vitalizio del 23 per cento in meno dei loro padri. Secondo un calcolo statistico fatto, se un padre prendeva una pensione mensile di 1.138,26 euro, un figlio a pari condizioni prenderà solo 871,09 euro. I poveri di fatto aumenteranno. Questo ovviamente non riguarderà Berlusconi e soci; loro se ne fregano altamente di noi poveri diavoli, lavoratori dipendenti o autonomi o che speriamo di diventarlo, che tiriamo a campare quasi alla giornata.
Bisogna bloccare a tutti i cosi questa controriforma e ricambiarla.
27 luglio 2004
Ozio creativo
Per gli scrittori l’ozio non è il padre dei vizi, ma il ventre molle dal quale nascono le parole che incastonate opportunamente traducono le idee. Lo scrittore ha bisogno di crearsi il vuoto fuori e dentro di sé per riempirlo poi quasi inconsapevolmente ma costantemente con parole e discorsi. Non ci sono orari, né giorni dell’anno, per la scrittura. Il tempo dell’ozio non è tempo perduto, ma tempo ritrovato per andare incontro alla vita. La realtà diventa immaginazione, la visione diventa vita. Quasi tutta la letteratura è il frutto della pigrizia. Ma la strada per lavorare oziando è lunga ed impervia. E non sempre si raggiunge la meta. La pancia non può rimanere vuota.
26 luglio 2004
Faccia di merda
Chi recita nell’avanspettacolo è preparato a sentirsi dire: «Vai via», «Tornatene a casa», «Buffone», anche se queste esortazioni ed epiteti non fanno certo piacere.
In questi ultimi tempi sta capitando molto frequentemente all’attorucolo e chansonnier, nonché Pres.del Cons., Silvio Berlusconi.
Anche le risposte, piuttosto fiorite, da parte del malcapitato attore nei confronti delle provocazioni del pubblico sono da mettere in conto. Ma quando per rispondere si ricorre al turpiloquio allora si capisce che l’attore è fuori di sé. Il Berlusca dopo la cena dell’altra sera con il cancelliere tedesco Schröder a Gabicce, all’uscita sul lungomare di Rimini è stato accolto con fischi e applausi e con le frasi di cui sopra.
All’ordinaria contestazione ha partecipato anche una signora cinquantenne, che capitata a tiro del Pres.del Cons. è stata apostrofata con un bel: «Tu hai una bella faccia di merda». Risposta immediata e scontata: «E tu hai una bella faccia da culo».
L’attuale Pres.del Cons., quando era un ragazzo squattrinato, cantava e suonava a Rimini. E quindi è allenato alle battute da avanspettacolo. Ma noi non glielo consentiamo, anche se è ubriaco.
In questi ultimi tempi sta capitando molto frequentemente all’attorucolo e chansonnier, nonché Pres.del Cons., Silvio Berlusconi.
Anche le risposte, piuttosto fiorite, da parte del malcapitato attore nei confronti delle provocazioni del pubblico sono da mettere in conto. Ma quando per rispondere si ricorre al turpiloquio allora si capisce che l’attore è fuori di sé. Il Berlusca dopo la cena dell’altra sera con il cancelliere tedesco Schröder a Gabicce, all’uscita sul lungomare di Rimini è stato accolto con fischi e applausi e con le frasi di cui sopra.
All’ordinaria contestazione ha partecipato anche una signora cinquantenne, che capitata a tiro del Pres.del Cons. è stata apostrofata con un bel: «Tu hai una bella faccia di merda». Risposta immediata e scontata: «E tu hai una bella faccia da culo».
L’attuale Pres.del Cons., quando era un ragazzo squattrinato, cantava e suonava a Rimini. E quindi è allenato alle battute da avanspettacolo. Ma noi non glielo consentiamo, anche se è ubriaco.
25 luglio 2004
Poltronisti
«Spero che tu sia stato nominato per le tue qualità e non per la generosità di Berlusconi», ha detto Follini a Buttiglione. Traduzione: «Sanno tutti che tu nei confronti di Mario Monti non conti proprio niente. Ed io non consentirò che Berlusconi, con la tua nomina, ci freghi ancora una volta».
Pecoraro Scanio, che mi è simpatico in alcune sue uscite, a proposito del siluramento di Mario Monti con la nomina di Rocco Buttiglione a Commissario europeo, ha detto: «è una vergogna. La rinuncia a Monti per una controfigura come Buttiglione è la prova del modesto livello del nostro governo. Il premier Berlusconi ha usato i soldi ottenuti grazie a un enorme conflitto di interessi per comprarsi pezzi di un altro partito».
Io spero che vinca Follini contro Buttiglione. E se lo pseudo filosofo venisse sfiduciato dalla carica di presidente dell’Udc?
Antonio Tabucchi, del quale sottoscrivo integralmente tutti gli interventi sulla politica italiana, in una lettera indirizzata al Berlusca scrive: «Egregio Pres.del Cons., Lei pensava che tutti i Suoi alleati fossero dei cafoni. Dei mediocri ai quali si può offrire una poltrona, una sdraio, un’amaca. Ma Follini forse ha letto il Vangelo ed ha trovato nel libro che è alla base del cristianesimo quegli aneliti di giustizia sociale, di eco-distribuzione del reddito, di liberazione dai potenti, che forse ispirarono il Cristo. Ed ha avuto lo scatto giusto».
Noi lo speriamo, perché crediamo che la vita non è pappatoia, velieri, ville, amicizie potenti, sniffamenti.
Pecoraro Scanio, che mi è simpatico in alcune sue uscite, a proposito del siluramento di Mario Monti con la nomina di Rocco Buttiglione a Commissario europeo, ha detto: «è una vergogna. La rinuncia a Monti per una controfigura come Buttiglione è la prova del modesto livello del nostro governo. Il premier Berlusconi ha usato i soldi ottenuti grazie a un enorme conflitto di interessi per comprarsi pezzi di un altro partito».
Io spero che vinca Follini contro Buttiglione. E se lo pseudo filosofo venisse sfiduciato dalla carica di presidente dell’Udc?
Antonio Tabucchi, del quale sottoscrivo integralmente tutti gli interventi sulla politica italiana, in una lettera indirizzata al Berlusca scrive: «Egregio Pres.del Cons., Lei pensava che tutti i Suoi alleati fossero dei cafoni. Dei mediocri ai quali si può offrire una poltrona, una sdraio, un’amaca. Ma Follini forse ha letto il Vangelo ed ha trovato nel libro che è alla base del cristianesimo quegli aneliti di giustizia sociale, di eco-distribuzione del reddito, di liberazione dai potenti, che forse ispirarono il Cristo. Ed ha avuto lo scatto giusto».
Noi lo speriamo, perché crediamo che la vita non è pappatoia, velieri, ville, amicizie potenti, sniffamenti.
24 luglio 2004
Fotografia e Letteratura
Con la nascita della fotografia nel 1839 è nata fra gli scrittori la diatriba, tra sostenitori e detrattori, sulla possibilità o meno di proficui rapporti tra le due creatività della fotografia e della letteratura. Emile Zola sosteneva che il romanzo dovesse essere concepito proprio come una fotografia. Arthur Rimbaud ha addirittura realizzato alcuni servizi fotografici. Charles Baudelaire invece si scaglia contro la dilagante passione per la fotografia. Successivamente in genere si sono creati buoni rapporti tra le due arti e sono nati progetti di collaborazione tra scrittori e fotografi. Io che ho fatto per quindici anni il fotografo professionista ovviamente credo che fotografia e letteratura sono strettamente collegate tra loro, pur conservando però la loro autonomia e sovranità. Delle decine di migliaia dei miei scatti, al di là di quelli per matrimoni e cerimonie varie, quello che per me resta e conserva valore sono gli scatti sul territorio agrario e sull’architettura rurale delle mie parti. Quelle foto hanno corredato miei scritti sulla storia locale.
22 luglio 2004
Cultura a metri
L’Associazione Italiana Editori in un rapporto illustrato in occasione della presentazione degli Stati Generali dell’editoria, che si terranno a Roma il 14 e 15 settembre, nei quali verrà presentata la situazione del mercato del libro in Italia, ha individuato un curioso parametro per misurare il possesso ed il consumo dei libri. I possessori di libri sono stati suddivisi in base alla lunghezza degli scaffali pieni di libri posseduti. L’elite è costituita da una piccola percentuale di nuclei familiari che posseggono più di otto metri di scaffali di libri. Io mi onoro di appartenere a questa categoria. Il settore del libro è in lieve crescita ma è lontano dagli standard europei. Una quota rilevante del mercato del libri è stata coperta per l’anno 2003 dai libri venduti in edicola insieme ai quotidiani. E’ in crescita l’editoria di viaggi, sport, salute, spiritualità, fumettistica, gialli, fantasy. La tiratura media dei libri di autori italiani è scesa a 4.200 copie. E’ molto buona la situazione dei libri tradotti da lingue straniere. Ma il quadro generale che viene fuori è che noi italiani continuiamo a leggere poco.
20 luglio 2004
Da Roma 2
Scrivo ora da un net cafè di Roma. Quello che ho detto ieri sull'hotel con Internet in pratica è tutto da annullare. Stamattina il computer era bloccato e non vi è stato verso di farlo partire. Mi sono reso conto che il computer ed Internet erano stati installati da pochissimi giorni e da mani inesperte. Non vi erano protezioni, mancavano i programmi fondamentali. Una buona idea del proprietario dell'hotel, ma deve ancora lavorarci molto. A meno che Internet non sia uno specchietto per le allodole. Ed io in questo caso sarei stato un'allodola; ho abboccato. Ieri non ero sicuro nemmeno di essere riuscito a pubblicare il messaggio; ora ho verificato che era stato pubblicato. Ma verso mezzanotte, e subito dopo, i problemi per la pubblicazione sono in supereva. Forse a quell'ora vi è troppo affollamento. Saluto da Roma tutti gli amici che mi leggono da Roma.
19 luglio 2004
Da Roma
Scrivo da Roma, dove mi trovo per ragioni familiari. Non volendomi portare il portatile appresso, e comunque avrei incontrato delle difficoltà per la connessione, ero ormai rassegnato ad abbandonare Internet anche se per pochi giorni. Invece ho avuto un colpo di fortuna; facendo la ricerca in Internet per la prenotazione di un hotel non tanto costoso, sono incappato in un hotel in cui fra i servizi ordinari offrivano un computer in camera con la connessione ADSL ad Internet. Sono rientrato in hotel da poco ed ecco l’odierno mio messaggio nel blog. Niente di particolare, solo una testimonianza.
17 luglio 2004
Chip in corpo
In futuro le macchine saranno più intelligenti degli uomini. E’ quanto affermano i cultori della Cibernetica e non nei bar ma dalle cattedre universitarie. L’ibrido uomo-macchina (il cyborg) viene visto come la realizzazione di un’umanità superiore, più potente e con più capacità di quella attuale. Gli occhi vedranno anche di notte grazie ai raggi X. Avremo una memoria senza limiti ed energia inesauribile. Collegando il nostro sistema nervoso a un computer il pensiero sarà trasformato in impulsi magnetici. Comanderemo arti protesici e bionici con la sola forza del pensiero. Così come faremo muovere i veicoli col pensiero. Parleremo senza aprire bocca, i segnali laringei inviati ad un processore verranno trasformati in parole. Gli uomini senza chip nel loro corpo diverranno una sottospecie. Non siamo ancora all’uomo eterno, ma solo perché la tecnologia non è ancora eterna, anch’essa diventa obsoleta nel tempo.
16 luglio 2004
Camilleri comunista
Andrea Camilleri pubblica il suo primo libro di successo sul commissario Montalbano all’età di 69 anni: La forma dell’acqua, che io lessi quando uscì nel 1994. Dopo ho comprato tutti i libri su Montalbano per mia moglie, che è una lettrice totale di Camilleri. Io però ne ho letto pochi.
Ma amo e seguo Camilleri nei suoi interventi sulla stampa in “difesa” del comunismo. Ad un intervistatore che gli fa notare che chiamare qualcuno “comunista” è diventato quasi un insulto, lui risponde: «Io comunista lo sono sempre stato. Il capitalismo non affranca dal bisogno. Il comunismo almeno ci ha provato».
Ad un’altra domanda sul perché pubblica i suoi libri con la Mondatori di proprietà di Berlusconi, risponde: «Non è Berlusconi che paga Camilleri. E’ Camilleri che, purtroppo, fa guadagnare un po’ anche Berlusconi». Camilleri ha venduto ad oggi 10 miloni di copie dei suoi libri.
Vive con la stessa donna, sposato, da quasi 50 anni. Ha tre figlie. Ha quasi 80 anni. Sostiene che i soldi fanno stare meglio in salute: «Con i miei tre milioni di vecchie lire al mese di pensione pensavo: "Se mi ammalo, avrò i soldi per curarmi?”. Da quando sono ricco mi ammalo di meno».
Ma amo e seguo Camilleri nei suoi interventi sulla stampa in “difesa” del comunismo. Ad un intervistatore che gli fa notare che chiamare qualcuno “comunista” è diventato quasi un insulto, lui risponde: «Io comunista lo sono sempre stato. Il capitalismo non affranca dal bisogno. Il comunismo almeno ci ha provato».
Ad un’altra domanda sul perché pubblica i suoi libri con la Mondatori di proprietà di Berlusconi, risponde: «Non è Berlusconi che paga Camilleri. E’ Camilleri che, purtroppo, fa guadagnare un po’ anche Berlusconi». Camilleri ha venduto ad oggi 10 miloni di copie dei suoi libri.
Vive con la stessa donna, sposato, da quasi 50 anni. Ha tre figlie. Ha quasi 80 anni. Sostiene che i soldi fanno stare meglio in salute: «Con i miei tre milioni di vecchie lire al mese di pensione pensavo: "Se mi ammalo, avrò i soldi per curarmi?”. Da quando sono ricco mi ammalo di meno».
15 luglio 2004
Monica Bellucci: contro la legge sulla procreazione assistita
La bellissima Monica Bellucci ha posato nuda e con il pancione per protestare contro la legge sulla procreazione assistita. “Una legge – ha detto – coercitiva e iniqua che limita il sacrosanto diritto delle donne ad avere figli”.
Approvata lo scorso 12 febbraio è stata definita una legge inutilmente crudele. Vieta di poter avere un figlio con le tecniche mediche di fecondazione assistita a chi non può averlo in altro modo. Pone l’obbligo dell’impianto obbligatorio anche se viene accertato un difetto genetico nell’embrione. Blocca la ricerca sugli embrioni e sulle cellule staminali, una delle ricerche più promettenti della medicina e della biologia. Impedisce di produrre più di tre embrioni per ciclo di fecondazione, con conseguenti plurimi tentativi. Vieta l’analisi genetica preimpianto.
Sono nati tre comitati: il primo dei Radicali per l’abrogazione totale della legge; il secondo con l’obiettivo di far abolire il primo articolo-ossatura della legge; il terzo per chiedere l’abrogazione delle parti riguardanti la salute della donna, la libertà di ricerca e la possibilità dell’uso della fecondazione eterologa.
E’ cominciata la raccolta delle firme. Ne occorrono 500mila entro il 20 settembre. Mobilitiamoci per raggiungere subito l’obiettivo.
Approvata lo scorso 12 febbraio è stata definita una legge inutilmente crudele. Vieta di poter avere un figlio con le tecniche mediche di fecondazione assistita a chi non può averlo in altro modo. Pone l’obbligo dell’impianto obbligatorio anche se viene accertato un difetto genetico nell’embrione. Blocca la ricerca sugli embrioni e sulle cellule staminali, una delle ricerche più promettenti della medicina e della biologia. Impedisce di produrre più di tre embrioni per ciclo di fecondazione, con conseguenti plurimi tentativi. Vieta l’analisi genetica preimpianto.
Sono nati tre comitati: il primo dei Radicali per l’abrogazione totale della legge; il secondo con l’obiettivo di far abolire il primo articolo-ossatura della legge; il terzo per chiedere l’abrogazione delle parti riguardanti la salute della donna, la libertà di ricerca e la possibilità dell’uso della fecondazione eterologa.
E’ cominciata la raccolta delle firme. Ne occorrono 500mila entro il 20 settembre. Mobilitiamoci per raggiungere subito l’obiettivo.
14 luglio 2004
Autogol
Rappresentanti di alcuni partiti di sinistra si sono trovati d’accordo con la Lega e con la Moratti sulla bocciatura della classe riservata a venti ragazzi egiziani di religione islamica, voluta dagli insegnanti del liceo “Agnesi” di Milano.
Cosa era avvenuto? La scuola milanese aveva deciso di accogliere i ragazzi egiziani in un’aula che aveva un’unica differenza, rispetto alle altre, quella di non avere appeso alle pareti nessun simbolo religioso, in pratica niente crocifisso. Apriti cielo! Tutti i beghini governativi, che hanno ignorato tutti i più elementari diritti umanitari nella vicenda della Cap Anamur, si strappano i capelli al solo pensiero che vi possa essere un’aula scolastica senza crocifisso.
In pratica si è voluto ricacciare questi ragazzi mussulmani a studiare nel ghetto di qualche moschea, in barba a tutti i buoni propositi di integrazione. Come ha detto Umberto Eco, il meglio è nemico del bene.
Ed in questa scelta che c’entrano i partiti di sinistra? E’ stato il classico autogol all’ultimo secondo di gioco, che fa perdere la partita.
Cosa era avvenuto? La scuola milanese aveva deciso di accogliere i ragazzi egiziani in un’aula che aveva un’unica differenza, rispetto alle altre, quella di non avere appeso alle pareti nessun simbolo religioso, in pratica niente crocifisso. Apriti cielo! Tutti i beghini governativi, che hanno ignorato tutti i più elementari diritti umanitari nella vicenda della Cap Anamur, si strappano i capelli al solo pensiero che vi possa essere un’aula scolastica senza crocifisso.
In pratica si è voluto ricacciare questi ragazzi mussulmani a studiare nel ghetto di qualche moschea, in barba a tutti i buoni propositi di integrazione. Come ha detto Umberto Eco, il meglio è nemico del bene.
Ed in questa scelta che c’entrano i partiti di sinistra? E’ stato il classico autogol all’ultimo secondo di gioco, che fa perdere la partita.
13 luglio 2004
Grande Fratello porno
Sui teleschermi inglesi il prossimo mese andrà in onda in dieci puntate un reality show a luci rosse. Sarà data la possibilità a uomini scelti tra il pubblico di vivere nella stessa casa con cinque pornostar. L’occhio delle telecamere spierà 24 ore su 24 le performances sessuali dei concorrenti. Al vincitore finale sarà assegnato come premio un contratto con una casa di produzione di film porno. Il programma verrà trasmesso via cavo o via satellite e s’intitolerà “Private Stars”. Non so se potrà essere visto in Italia. Io, che non ho visto i Grandi Fratelli italiani (se non qualche rara puntata della prima edizione) e che non sono granché esperto di spettacoli porno, qualche capatina la farei.
11 luglio 2004
Italia senz’anima
Da ventuno giorni 37 africani sudanesi sono bloccati sulla nave “Cap Anamur” al largo di Porto Enpedocle, in Sicilia. Il governo italiano si appiglia alla legge Bossi-Fini per non farli sbarcare.
L’Osservatore Romano, quotidiano della Santa Sede, scrive: “Non li vuole nessuno quei 37 profughi africani. Ci si richiama a leggi e a trattati internazionali, ci si barrica dietro a questioni di principio. E a naufragare miseramente stavolta è il senso di umanità”.
Berlusconi tace, è impegnato a salvare la poltrona.
Il grande fotografo Oliviero Toscani scrive: “Ho vergogna ad appartenere alla razza umana. Preferirei essere un gatto, un cane, un verme, una bestia, un animale. Perché gli animali sanno avere molto più senso di solidarietà tra di loro di quanto dimostrino di avere gli esseri umani del primo mondo ricco e sempre triste”.
Facciamo sentire la nostra voce di italiani umani, contro la Bossi-Fini e Berlusconi.
Apprendo ora che il ministro dell’Interno Pisanu vuol denunciare tutti quelli che hanno aiutato i profughi: la società armatrice della Cap Anamur, il comandante della nave e “tutti i soggetti che dovessero risultare coinvolti nella vicenda”. Vergogna!
L’Osservatore Romano, quotidiano della Santa Sede, scrive: “Non li vuole nessuno quei 37 profughi africani. Ci si richiama a leggi e a trattati internazionali, ci si barrica dietro a questioni di principio. E a naufragare miseramente stavolta è il senso di umanità”.
Berlusconi tace, è impegnato a salvare la poltrona.
Il grande fotografo Oliviero Toscani scrive: “Ho vergogna ad appartenere alla razza umana. Preferirei essere un gatto, un cane, un verme, una bestia, un animale. Perché gli animali sanno avere molto più senso di solidarietà tra di loro di quanto dimostrino di avere gli esseri umani del primo mondo ricco e sempre triste”.
Facciamo sentire la nostra voce di italiani umani, contro la Bossi-Fini e Berlusconi.
Apprendo ora che il ministro dell’Interno Pisanu vuol denunciare tutti quelli che hanno aiutato i profughi: la società armatrice della Cap Anamur, il comandante della nave e “tutti i soggetti che dovessero risultare coinvolti nella vicenda”. Vergogna!
10 luglio 2004
Carlo Di Palma
Quando si vede o si parla di un film il pensiero va subito al regista. Non si parla quasi mai del contributo dato dagli altri tecnici per la buona riuscita del film. Ma per alcuni film i nomi dei tecnici diventano inscindibili dal nome del regista; il nome di Carlo Di Palma lo è per molti film. Ha lavorato con tanti grandi registi italiani e stranieri. Mario Monicelli ha detto di lui: “Era un uomo silenzioso e veloce. Sistemava tutto e non te ne accorgevi”. Francesco Rosi, parlando della comunità dei cineasti che ha fatto grande il cinema italiano degli anni ’60 e ’70, dice: “Carlo era parte della comunità, con la sua intelligenza, con la sua creatività, con la sua straordinaria sensibilità”.
Qui, a testimonianza della grandezza di Carlo Di Palma, mi limiterò a citare solo alcuni film da lui diretti come direttore della fotografia e da me visti: Kapò (1960) di Gillo Pontecorvo, Divorzio all’italiana (1961) di Pietro Germi, Deserto Rosso (1964) di Michelangelo Antonioni, L’armata brancaleone (1966) di Mario Monicelli, Blow-up (1966) di Michelangelo Antonioni, La ragazza con la pistola (1968) di Mario Monicelli, Dramma della gelosia (1970) di Ettore Scola.
Qui, a testimonianza della grandezza di Carlo Di Palma, mi limiterò a citare solo alcuni film da lui diretti come direttore della fotografia e da me visti: Kapò (1960) di Gillo Pontecorvo, Divorzio all’italiana (1961) di Pietro Germi, Deserto Rosso (1964) di Michelangelo Antonioni, L’armata brancaleone (1966) di Mario Monicelli, Blow-up (1966) di Michelangelo Antonioni, La ragazza con la pistola (1968) di Mario Monicelli, Dramma della gelosia (1970) di Ettore Scola.
E’ stato il direttore della fotografia di fiducia di una grandissima attrice: Monica Vitti, che ha anche diretta come regista in tre film.
Ha realizzato come direttore della fotografia anche dieci film di Woody Allen, ma quest’ultimo è un regista che io amo poco.
Di Palma era nato a Roma il 17 aprile 1925; è morto all’età di 79 anni.
Una curiosità: nei film di genere si firmava con lo pseudonimo di Charles Brown.
9 luglio 2004
Aboliamo la scuola?
Le fantasie creative della Moratti e del Berlusca sono riuscite a partorire l’idea che, per alleggerire gli zaini degli alunni e per far risparmiare le famiglie sull’acquisto dei libri, si dovrebbero abolire i libri di testo sostituendoli con materiali prelevati da Internet. Prima domanda: chi dovrebbe fornire agli alunni il computer ed il costo di Internet? Se le stesse famiglie, costano meno i libri. Seconda domanda: chi assicura che il materiale cartaceo stampato da Internet sarebbe più leggero degli attuali libri di testo? Io ho frequentato un corso ministeriale di informatica; per portare, alla scuola sede del corso, i materiali che sono stato costretto a stampare da Internet avrei avuto bisogno non di uno ma di quattro zainetti.
Il passo successivo, dopo quello dell’abolizione dei libri di testo, dovrebbe essere quello dell’abolizione della scuola. Il maestro Internet sarebbe certamente più bravo di un demotivato e sottopagato maestro laureato. Con grande risparmio per lo Stato!?!
Io, per risolvere il problema, proporrei di abolire la Moratti e Berlusconi. Con grande risparmio per tutti.
Il passo successivo, dopo quello dell’abolizione dei libri di testo, dovrebbe essere quello dell’abolizione della scuola. Il maestro Internet sarebbe certamente più bravo di un demotivato e sottopagato maestro laureato. Con grande risparmio per lo Stato!?!
Io, per risolvere il problema, proporrei di abolire la Moratti e Berlusconi. Con grande risparmio per tutti.
8 luglio 2004
La casa morta
L’Istituto italiano di cultura a Mosca è in mano a una pazza creativa di fandonie. Una tal Angelica Carpifave, “professoressa honoris causa” all’Università Statale e Culturale di Mosca, diplomificio di recente istituzione che fornisce lauree agli “ignoranti” uomini d’affari. Nominata dal Berlusca, è stata dichiarata ufficialmente non gradita dal ministro della cultura russo. A promuovere la cultura italiana a Mosca è stata messa una persona con la quale gli intellettuali russi non vogliono parlare. Uno dei più grandi italianisti russi, Viktor Gaiduk, ha detto che Carpifave “fa ridere tutta Mosca” per le cose che fa, come Berlusconi insomma che fa ridere tutto il mondo. Un altro italianista, Ghennadij Kiselev, che ha tradotto in russo Calvino, Moravia, Lampedusa, Landolfi, Baricco, ha detto che sotto la gestione Carpifave l’Istituto è diventato “un castello kafkiano, una fortezza buzzatiana, popolata solo di guardie, che sorvegliano perché nessuno entri in biblioteca”. Il 9 febbraio scorso il 100% del personale dell’Istituto ha aderito ad uno sciopero indetto da Cgil-Cisl-Uil contro la gestione della nuova direttrice. Quasi tutti poi si sono fatti trasferire presso l’Ambasciata italiana. La direttrice si è barricata da sola nelle stanze dell’Istituto, in compagnia degli agenti della security privata (ex Kgb). Su ordine della direttrice, la biblioteca e la videoteca dell’Istituto sono stati chiusi al pubblico “perché a contatto con il personale e con studiosi e studenti i libri e le videocassette s’impolverano e si rovinano”.
7 luglio 2004
Inciucio
In questo mio blog non ho mai parlato delle elezioni comunali che si sono svolte nel mio paese a giugno ed alle quali ho partecipato attivamente, non come candidato ma come organizzatore della campagna elettorale. Non ne ho parlato perché poteva non interessare a nessuno. Ma una curiosità, a campagna elettorale conclusa e a risultati conseguiti, voglio dirla. Si votava a turno unico, siamo un paese verso i diecimila abitanti. Le liste erano due. Ho perso. L’altra lista, concorrente alla mia, era stata personalizzata con il nome del sindaco uscente, non più ricandidabile dopo due legislature. Un piccolo duce, prepotente ed arrogante. Da abbattere. Nelle altre elezioni aveva preso l’82% dei voti, questa volta il 58%, il 25% in meno; ma non è stato sufficiente per lasciarlo a casa. Ha candidato a sindaco un nome sconosciuto, da poter giostrare a piacimento. Ma forse il tutto non sta funzionando come previsto. Il sindaco eletto vuol comandare lui. Per me stanno facendo il gioco delle parti. Staremo a vedere. Ed ecco la curiosità. Quest’ultimo sindaco da candidato, all’apertura della nostra campagna elettorale, ha partecipato non invitato a tutta la manifestazione che si svolgeva al chiuso. Qualche sera fa da sindaco eletto ha partecipato alla nostra cena di fine campagna elettorale; ma questa volta era stato invitato da qualcuno dei nostri. Ed al suo arrivo è stato pure applaudito. Molto strana la politica nel mio paese; forse per questo è difficile che le cose cambino. Io invece non appena è arrivato lui mi sono alzato e me ne sono andato.
6 luglio 2004
Super Bugiardo
Marco Travaglio nel suo Bananas di oggi ha elencato, tra le tantissime dette, 26 (ventisei) bugie spudorate del Berlusca. Io ne richiamo solo 6 (sei). “Non fonderò mai un partito” prima di fondare Forza Italia. “Alla Rai non sposterò nemmeno una pianta” prima di spostare l’intero Cda, tutti i direttori e molti giornalisti e comici. “Su Biagi, Santoro e Luttazzi, in Bulgaria, scherzavo”, dopo averli fatti cacciare dalla Rai con un diktat dalla Bulgaria. “In Cecenia non è successo niente”, dopo lo sterminio di 200 mila ceceni su un milione. “Il lifting non volevo farlo, ma Veronica ha insistito”, prima della smentita di Veronica. “Fra Tremonti e Fini c’è una buona sintonia”, un giorno prima delle dimissioni di Tremonti su richiesta di Fini.